La messa a punto dell’attrezzatura quanto serve? Molto, ecco perché…
La Scuola Italiana Sci consiglia di vivere la passione verso lo sport bianco con il materiale, in primis gli sci, poi attacchi e scarponi, in condizioni ottimali e con un buon livello di messa a punto.
Nella fattispecie, lo scarpone deve essere verificato periodicamente nel suo insieme: controllo efficacia chiusura ganci, verifica eventuale usura (eccessiva) della suola e analisi dell’integrità generale delle pratiche sia di gambetto sia dello scafo. Altrettanta attenzione va dedicata agli attacchi i quali per mantenere un alto livello di efficienza, quindi di sicurezza, vanno controllati in relazione alle viti di serraggio con gli sci, poi è opportuno spruzzare apposito lubrificante nella zona molle puntale e talloniera.
Per quanto riguarda lo sci, questo deve essere adeguatamente “preparato”, ossia, deve essere controllato ed eventualmente messo a punto in un centro specializzato (cosiddetto laboratorio), un po’ come la revisione dell’auto che periodicamente il meccanico fa. Lo skiman, cioè colui che provvede a mettere a punto gli sci, infatti, è in grado di verificare lo stato di usura delle lamine oltre che della soletta e, nel caso lo ritenga opportuno, può mettere mano ridando all’attrezzo la verve di quando fu acquistato.
È bene segnalare che contrariamente a quanto molti pensano uno sci ben preparato, quindi più “veloce”, grazie a un’efficace sciolinatura, e con il filo delle lamine ben “tirato”, quindi in grado di mordere al meglio la neve più compatta, è per l’allievo un fattore d’aiuto concreto nella fase di progressione tecnico/didattica. Per intenderci, gli esercizi o l’esecuzione delle curve con i movimenti “giusti” suggeriti dal maestro e/o dalla maestra risulteranno molto più facili oltre che intuitivi da mettere in pratica… e la lezione risulterà quanto mai divertente e appagante!
